di Eduardo de Filippo (Italia 1966, 100’)
Uno svanito scultore pop vive a Napoli con lo zio, un bizzarro vecchietto che comunica con lui servendosi dei botti di fuochi artificiali. L'artista sogna che alcuni suoi vicini di casa hanno eliminato un uomo e, confondendo sogno e realtà, li denuncia alla polizia guadagnandosi l'odio degli accusati. Più tardi la supposta vittima ricompare, ma perisce immediatamente nello scoppio del deposito pirotecnico.